Puglia in zona rossa,
“un fulmine a ciel sereno. Ci si aspettava l'arancione, come si diceva da qualche giorno, e invece ci siamo trovati in zona rossa con gravi ripercussioni non solo, questa volta, per le attività di ristorazione e i pubblici esercizi, ma anche per le attività di merci varie soprattutto per l'abbigliamento visto che si sono approvvigionato per le festività pasquali".
Cosi il direttore della Confesercenti Provinciale BAT, Mario Landriscina.
Aperture e chiusure che stanno danneggiando notevolmente i settori economici, prosegue Landriscina, specie quelle attività che si basano unicamente su quei pochi giorni che rimangono per effettuare qualche vendita.
“Molti stanno aspettando questo benedetto decreto ristori che non arriva e che dovrebbe a
Essere contemporaneo ai provvedimenti di lockdown”, dice il direttore della Confesercenti.
Stoccata sui criteri di vaccinazione.
“Non è credibile che gli operatori del commercio siano gli ultimi ad essere vaccinati, perché, se questi sono gli operatori delle attività che si vanno a chiudere, si dovrebbe fare di tutto per farli riaprire prima vaccinandoli”
Ma cosa si può fare per arginare questa situazione?
Se avessimo puntato su un lockdown generalizzato a livello nazionale sarebbe stato meglio, ma c’è sempre qualcuno che ha un’idea diversa”.
Puglia zona rossa, ma alcune province, come la BAT sono di fatto arancioni se non gialle.
“La nostra considerazione, chiude Landriscina, è che si vada molto spediti sul piano vaccinazioni e che si esca tutti alla stessa maniera. Sulle forme di protesta non mi esprimo piu”.