Nell’ultimo Dpcm approvato negli ultimi giorni, per il contenimento del coronavirus in alcune zone d’Italia, suscita una grande preoccupazione la misura assai discutibile secondo Assofioristi, di consentire la celebrazione dei matrimoni e di altre celebrazioni come i battesimi, le comunioni e le cresime a sole 30 persone. Questa limitazione, molto discutibile da un punto di vista scientifico e sanitario, sta creando grandi proteste da parte sia del nostro settore, ma anche da parte di tante categorie strettamente collegate come i fotografi, i noleggiatori di macchine e più in generale il settore degli eventi che costituisce un segmento di mercato molto significativo.
Molti matrimoni programmati per l’autunno sono saltati per l’adozione di questa stretta, contribuendo ad aggravare la situazione del comparto che è fermo da marzo.
Il provvedimento scadrà il prossimo 13 novembre, è quindi una misura limitata nel tempo, ma ci auguriamo che il prossimo decreto cancelli questa limitazione.
Come Assofioristi ci mobiliteremo presso le Istituzioni, perché non si può bloccare l’economia, le limitazioni sono in effetti dei mini lockdown e noi pensiamo che gli eventi programmati già da tempo debbano essere espletati in totale sicurezza.
Come Sindacato abbiamo sempre raccomandato ai nostri associati di “lavorare in sicurezza” adottando tutti i presidi sanitari e il pieno rispetto delle regole.
Fra qualche settimana ci sarà la ricorrenza dei Defunti, è una data molto importante per tutti e per il nostro settore in particolare. La chiusura dei Cimiteri durante la pandemia, il non poter portare un fiore ai nostri cari ha avuto un impatto psicologico devastante su tutti noi. Tanti prodotti floreali che per loro natura sono deperibili sono stati mandati al macero
Nemmeno nelle peggiori epidemie della storia si sono adottati simili provvedimenti assai discutibili. Lasciare aperti i negozi di fiori, ma non poter recarsi presso i cimiteri o presso le Chiese è stata una scelta opinabile.
Dobbiamo scongiurare con l’impegno e la serietà di tutti gli imprenditori del settore, di ritornare ad ulteriori restrizioni che darebbero il colpo di grazia a tutto il nostro comparto. Non possiamo permettere chiusure, il Paese deve ritornare, seppure in sicurezza alla normalità, le nostre imprese hanno dimostrato in questi mesi di poter conciliare sicurezza e lavoro.