Lo stop imposto al turismo dalla pandemia da coronavirus ha colpito duramente le agenzie di viaggio outgoing e incoming. Tra cancellazioni e mancanza di nuove prenotazioni, le adv hanno già perso circa il 60% del fatturato annuale e non si vedono ancora segnali di recupero. A stimarlo è Assoviaggi Confesercenti.
Per far fronte alla lunga notte del turismo, l’associazione ha già chiesto e ottenuto dal Governo alcuni importanti interventi di sostegno per le imprese, a partire dalla dichiarazione dello stato di crisi del settore fino all’estensione della cassa integrazione anche per le attività fino a 5 dipendenti, oltre a interventi sul credito, moratoria di finanziamenti e mutui e l’introduzione dei voucher per i rimborsi, al fine di evitare il default del sistema turismo. Strumenti utili per limitare i danni immediati, ma che sono insufficienti ad affrontare l’aggravamento della crisi dovuto al dilagare globale della pandemia, che ha bloccato il mercato turistico internazionale.
“Per le agenzie di viaggio la cosiddetta ‘fase 2’, che sia tra una settimana o un mese, rischia comunque di essere solo un miraggio”, commenta Gianni Rebecchi, Presidente nazionale di Assoviaggi Confesercenti. “Anche se si dovesse procedere ad una graduale riapertura delle attività, il blocco imposto in molti Paesi ai viaggiatori italiani e i limiti di spostamento che probabilmente rimarranno in Italia di fatto ipotecheranno tutto il 2020”.
“Per questo – continua Rebecchi – serve subito di più. Abbiamo chiesto al governo di aumentare l’indennità di 600 euro e di prevederla per tutto il periodo di blocco, ma anche di estendere la cassa integrazione in deroga almeno fino al 31 dicembre; pure il credito d’imposta sugli affitti deve proseguire per tutto il periodo della crisi. Occorre anche cancellare imposte, contributi e tasse locali per il 2020 e ridurle del 50% per il 2021. Soprattutto, serve un fondo di emergenza per il turismo, attraverso cui riconoscere alle agenzie di viaggi un indennizzo proporzionale al decremento di fatturato registrato durante l’emergenza e coprire le insolvenze e i fallimenti degli operatori della filiera. Ci sono centinaia di imprese a rischio”.
“Poi bisognerà mettersi subito al lavoro per la ripartenza: la nostra proposta – conclude il Presidente di Assoviaggi – è di riconoscere alle persone fisiche che acquistano presso una adv italiana un onere detraibile del 19% del valore del pacchetto acquistato, senza limite di spesa. Necessario anche eliminare l’IVA sul margine dell’intermediazione turistica e sui diritti di agenzia, oltre ad un intervento sulla regolamentazione di OTA e portali. Il tutto accompagnato da una campagna seria, mirata e organizzata per il rilancio e il sostegno della destinazione Italia sui mercati esteri, appena finita l’emergenza sanitaria”