Pil 2022 a 3,1%, deficit confermato a 5,6%.
Ammontano a circa 5 miliardi le risorse a disposizione per garantire nuovi aiuti all’economia. Lo si evince dai numeri del Def che approderà sul tavolo del consiglio dei Ministri. Degli oltre 9 miliardi di spazio in deficit, 4,5 sono infatti già stati utilizzati per ridurre l’impatto degli aumenti delle bollette. Sono altri quattro gli ordini di intervento a cui verranno destinati i restanti “5 miliardi”: contenimento dei prezzi di carburanti ed energia, aumento dei fondi per “coprire l’incremento dei prezzi delle opere pubbliche”; aumento dei fonti “per le garanzie sul credito”, altre misure “per assistere i profughi ucraini e per alleviare l’impatto economico del conflitto sulle aziende italiane”.
Crescita del Pil programmatico fissata al 3,1% (dal precedente 4,7%) e deficit confermato al 5,6%: sono i numeri che compaiono nella bozza del Def.
Uno spazio in deficit nel 2022 per oltre 9 miliardi, senza scostamento: il governo stima infatti il deficit tendenziale per quest’anno al 5,1%, che viene però confermato al 5,6% nello scenario programmatico, senza prevedere scostamento rispetto alle ultime previsioni già approvate dal Parlamento.
Nello scenario programmatico indicato nella bozza del Def il debito viene rivisto leggermente al rialzo nel 2021, al 150,8%, per effetto della revisione del Pil nominale effettuata dall’Istat. Per quest’anno è previsto poi in calo di 4 punti, al 146,8%, per scendere al 145% nel 2023, al 143,2% nel 2024 e al 141,2% nel 2025.