Si tenga conto dei risultati del tavolo tecnico. Comparto nell’incertezza da tempo.
“Un risultato di assoluta importanza per la categoria dei balneari. La possibilità di riaprire un percorso equilibrato di discussione e di confronto sul tema, che certamente dovrà tenere conto di tutti gli elementi che sono emersi successivamente alla sentenza, incluso il lavoro del tavolo tecnico. Un lavoro che noi come FIBA Confesercenti sosteniamo e difenderemo in tutte le sedi preposte: il comparto è nell’incertezza da troppo tempo”.
Così Maurizio Rustignoli, Presidente di FIBA Confesercenti, commenta la decisione della Corte di Cassazione di annullare la sentenza del Consiglio di Stato che aveva bocciato la proroga delle concessioni balneari.
“Ricordo che il tavolo è stato gestito con la regia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e si è svolto alla presenza di tutti i ministeri di competenza. E che, piaccia o meno, è giunto alla conclusione che solo il 33% della risorsa disponibile è data in concessione. Dopodiché abbiamo assistito a una serie di affermazioni inesatte, con l’unico obiettivo di screditare quello che è uscito dal tavolo. Fra l’altro riteniamo che ci sia ancora da lavorare su questi dati perché, comunque, manca tutta la mappatura del fluviale. Ora possiamo riaprire la discussione”.
“Abbiamo sempre detto con assoluta chiarezza che non vogliamo eludere i principi europei, però FIBA Confesercenti chiede oggi, ancora più di prima, una giusta applicazione della direttiva Bolkestein. Riteniamo ovviamente fondamentale il lavoro in corso, che dovrà essere discusso con la Commissione Europea. È necessario che i Ministri di competenza continuino a interloquire con la Commissione europea, come è stato detto tra l’altro recentemente anche dalla presidente Meloni. Questo confronto è indispensabile ed è un confronto che deve giungere a nostro avviso a trovare un nuovo punto di equilibrio. È evidente che nella gestione di questa questione ci sono state delle distorsioni, ci sono stati dei passaggi perlomeno non fatti nel giusto modo, non col giusto approfondimento e fuori dai tempi previsti. Questo ha portato a una stratificazione di norme e a incomprensioni in sede europea, ma l’interlocuzione con la Commissione deve continuare”.