Il governo ha deciso per la proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo.
Al momento sono otto le Regioni che hanno superato la soglia del 10% di occupazione delle terapie intensive. Ovvero Trentino Calabria, Friuli, Lazio, Liguria, Marche, Provincia di Bolzano e Veneto.
Ad accelerare sulla necessità di prorogare lo stato di emergenza è stato lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi, per superare l’inverno e mantenere pienamente operativa la macchina per il contrasto del Covid. Una scelta maturata guardando i dati e alle notizie che arrivano dal resto d’Europa e dalla Gran Bretagna in particolare, dove la nuova variante sta surclassando la Delta per numero di contagi, diventando dominante.
La decisione arriva dopo che fino all’ultimo si è esplorata la via alternativa, di non prorogare lo stato di emergenza, ritornando alla legislazione ordinaria. Entrambe le opzioni, comunque, hanno bisogno di un intervento legislativo perché allo stato di emergenza Covid sono legate tutta una serie di norme che dal 2020 regolano la vita degli italiani: dall’obbligo di mascherine al distanziamento, dai protocolli per la sicurezza sul lavoro allo smart working, fino al ruolo e le funzioni del commissario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, e all’obbligo del Super green pass.
Altri tre mesi consentirebbero di arrivare a primavera, quando si confida che, anche grazie alla campagna vaccinale, i contagi tornino in netto calo e sia più semplice allentare le misure di contenimento dell’epidemia.