La Farnesina entra in campo a proposito dell’epidemia di listeriosi in Spagna, con 200 casi già confermati d’infezione di cui 186 provenienti dall’Andalusia, anche se i casi sospetti sono saliti a oltre 500.
Sul sito ‘Viaggiare Sicuri’ è infatti comparso un avviso di allerta in cui si consiglia di evitare il consumo della cosiddetta ‘carne mechada’, arrosto di maiale tipico proprio della regione meridionale dell’Andalusia. In caso di consumo la Farnesina consiglia di “applicare le norme d’igiene previste per tutte le tossinfezioni alimentari: cottura completa dei cibi, lavaggio scrupoloso delle verdure prima dell’uso, separazione delle carni crude dalle verdure e dai cibi cotti e pronti al consumo”.
Cosa fare in caso di sintomi
Qualora, durante o in seguito di un viaggio in Spagna, si manifestassero per più giorni i sintomi dell’infezione – ossia diarrea, febbre, nausea e dolori muscolari -, il Ministero raccomanda di “rivolgersi a una struttura medica e di richiedere la diagnosi di listeria attraverso le analisi del sangue”.
I prodotti sotto accusa
Sotto accusa, spiega corriere.it, per il momento ci sono due tipi di carne confezionata che vengono prodotti proprio in Andalusia: si tratta di carne di maiale prodotta dalla marca La Mechà e di una carne di vitello, prodotta da un’altra azienda, la Martinez Leon, ma nello stesso stabilimento in cui avrebbe trovato origine la listeriosi.
In particolare l’epidemia, per la quale la Spagna ha dichiarato l’emergenza mondiale, sarebbe partita da un polpettone. Sul mercato circola però anche carne con etichetta bianca prodotta dalla società di Siviglia Magrudis, (proprietaria del marchio Mechà) circostanza che sta rendendo più complesse le indagini per rintracciare eventuali lotti contaminati.