La Confesercenti provinciale BAT comunica che nella serata del 7 luglio 2021, dopo una lunga e faticosa trattativa, Faib Fegica e Figisc hanno rinnovato l’Accordo economico e normativo con Eni per il triennio 2021-2023, con decorrenza 1 agosto 2021. L’intesa rinnova l’Accordo del 2014, scaduto il 31 dicembre 2016. Si tratta di un rinnovo a lungo atteso dai gestori Eni e va nella direzione di condividere un progetto nazionale per una rete distributiva efficiente e produttiva, per stimolare nuovi investimenti e affermare una volta di più l’irrinunciabilità al contrasto all’illegalità e al dumping contrattuale.
L’intesa raggiunta guarda al futuro della rete volto alla trasformazione e valorizzazione degli attuali punti vendita in aree multiservizi e multienergetici, ispirati ai principi della mobilità sostenibile ed alle innovazioni imposte dalla transizione energetica e digitale, con al centro il gestore, riferimento primario ed essenziale del cittadino consumatore.
L’intesa, fortemente voluta da Faib, porta un incremento in valore valutabile, a seconda delle condizioni, tra il 21 e il 25%, conferma la centralità del gestore sulla rete del futuro, con importanti e qualificanti innovazioni del profilo professionale, in relazione alla complessità
gestionale delle nuove aree. In questo senso, affianco alla tradizionale suddivisione self servito, che assicura al cliente la più ampia scelta di rifornimento, il gestore potrà organizzare la propria attività in relazione alla complessità dei servizi erogati dalla propria area, che nelle strategie condivise sarà sempre più multiservice, con servizi legati alla persona e alla mobilità nelle sue varie declinazioni, dalle energie sostenibili ai servizi integrativi, all’intermodalità urbana. Per le attività integrative l’Accordo sebbene non disciplini gli aspetti di dettaglio rimessi alla libera contrattazione delle parti prevede una congrua remunerazione dei servizi erogati che, per Faib, non possono che essere
quanto meno in linea con i margini medi di profitto riconosciuti per i singoli settori merceologici, dai bar ai lavaggi, dai servizi di pagamento a quelli di assistenza all’intermodalità.
Su questo punto l’intesa prevede l’impegno delle parti ad avviare un tavolo di confronto per condividere le strategie commerciali sulle attività non oil con l’obiettivo, di parte sindacale, di giungere ad un Accordo anche per le attività non oil.
L’Accordo sottoscritto, benché non preveda un margine unico, rivisita con importanti incrementi i margini sia sul servito (0,065€/Lt) che sul self (0,035€/Lt), disciplina i carburanti gassosi, stabilisce un ritorno per i gestori (40%) per gli incrementi differenziali sul servito, rafforza
l’incentivazione sul segmento servito (0,020€/Lt) per i litri incrementali, con la previsione dell’over sul servito (0,015€/Lt) e sul self (0,005€/Lt), detta regole più stringenti per il rispetto del prezzo massimo e conferma la possibilità dell’esaurimento scorte in caso di diminuzione del prezzo con adeguamento dopo il terzo giorno, incrementa la quota di accantonamento Cipreg di 0,0004 ed infine riconosce per la “vacatio contrattuale” una “una tantum” a titolo di contributo per il mancato rinnovo dell’Accordo nei tempi dovuti, da un minimo di 4.000 euro a un massimo di 5.500 euro, riconosce ancora le spese per le verifiche metriche e in continuità con l’accordo scaduto non addebita ai gestori i costi delle campagne promozionali.
L’intesa, pur non rispondendo pienamente a tutte le aspettative dei gestori, getta le basi per affrontare, in un quadro di regole condivise, i prossimi anni, che si presentano sempre più difficili di transizione energetica del settore.
Per Faib, che ribadiamo ha fortemente voluto l’Accordo, la nuova intesa discendente direttamente dalla normativa di settore e dunque sottoscritto ai sensi del D. Lgs 32/98, della L.57/2001, della L.27/2012 e del Reg. CE 330/2010, rappresenta da un lato la fine di una fase e dall’ altra l’apertura di un’altra, anche più impegnativa. Come sempre all’indomani della firma di un nuovo Accordo, il nostro compito è illustrare agli associati e a tutti i gestori a marchio nel dettaglio l’intesa dando avvio ad un nuovo e articolato lavoro di diffusione del testo di regolazione dei rapporti economici e normativi, sottolineando gli aspetti innovativi, il ruolo fortemente propulsivo dato da Faib, che più di tutti si è adoperata per portare a casa risultati economici importanti per il settore, soprattutto dopo la fase pandemica e nel pieno della transizione energetica. Come abbiamo sempre detto, un Accordo da solo non è mai risolutivo, ma va gestito e tradotto in azioni concrete
di socializzazione.
La firma dell’Accordo Eni è un punto di riferimento per tutti gli attori della filiera che in molti casi erano in posizione di attesa, a studiare le mosse del market leader. Oggi Eni, dal nostro punto di vista, ha dato un segnale importante al settore, riconoscendo il ruolo e il valore della figura del gestore, riaffermando la sua centralità anche nella fase di cambiamento degli scenari energetici.
L’Accordo è anche una chiamata ad accelerare per gli altri operatori e una riaffermazione netta della contrattazione quale valore di riferimento del settore per contrastare la deriva dell’illegalità contrattuale.
“Un accordo è sempre l’incontro di due parti, è la sintesi di aspettative maturate nel corso di questi 4 anni e mezzo di vuoto contrattuale. Segna la fine e il superamento della logica dei contratti di solidarietà. Coglie molte, non tutte, delle richieste di Faib Fegica e Figisc che unitariamente hanno lavorato, seppure con sensibilità diverse, al rinnovo- ha commentato il presidente di Faib Giuseppe Sperduto-sia sulla parte economica, che ci consente di recuperare marginalità e dunque risorse per le gestioni sia sulla parte normativa salvaguardando le conquiste
che i gestori Eni hanno conseguito nel corso degli anni, rafforzando il ruolo del gestore, anche sulla parte non oil. Dobbiamo dare atto all’Azienda che con la firma di questo accordo scommette con i gestori sul futuro della rete e di aver condiviso con le Associazioni un percorso di riposizionamento per cogliere le migliori opportunità, cercando di creare nuovo valore all’interno del quadro normativo di riferimento del settore nel rispetto rigoroso delle regole.”
D’intesa con le parti firmatarie e in attesa della ratifica dei rispettivi organismi l’Accordo sarà divulgato entro la metà della prossima settimana. Il documento sarà presentato integralmente in Presidenza per la ratifica finale, il prossimo 14 luglio.
Nel frattempo, il documento è a disposizione per chi voglia avere maggiori informazioni