Libri scolastici: Sil Confesercenti, sistema allo sbando, tanti studenti tornano in classe senza testi

Prima campanella e zaino decisamente leggero per moltissimi studenti: non perché sia il primo giorno di scuola, ma perché molti testi prenotati dalle famiglie non sono stati ancora consegnati ai librai ed agli altri canali distributivi.

A denunciare questo quadro poco incoraggiante, in un momento in cui i bambini e i ragazzi auspicano di tornare alla normalità, dopo quasi un anno e mezzo di dad, è il Sil, Sindacato italiano librai Confesercenti, che per voce del suo Vicepresidente e delegato alla scolastica, Antonio Terzi, parla di bilancio sconfortante, frutto di anni di abbandono del mercato dei testi per la scuola”.

“Questo 2021 ha visto un ulteriore peggioramento delle condizioni di fornitura – sottolinea Terzi – che porta molti studenti ad iniziare l’anno scolastico senza libri o con una dotazione incompleta, a causa di un sistema distributivo che ha visto, negli ultimi anni, il moltiplicarsi delle modalità di vendita al consumatore finale, a discapito dei negozi specializzati; e questo, a nostro parere, non ha fatto altro che far aumentare a dismisura i disservizi”.

Ad incontrare le difficoltà maggiori nel reperimento di testi prime e quarte elementari, prime medie e prime e terze classi superiori: “la corsa a mettere sul mercato nuove edizioni, sempre più sofisticate e iper fascicolate, con costi di produzione elevati, senza peraltro adeguati investimenti nella distribuzione, e dall’altro la tendenza del consumatore a focalizzarsi su quei venditori che promettono solo sconti – sottolinea il Vicepresidente del Sil – ci costringe ad operare con enormi difficoltà, creando, nostro malgrado, disservizi alle famiglie”.

“La politica ha perso l’occasione della legge sulla lettura e sul prezzo dei libri del marzo 2020 per una radicale riforma del settore – aggiunge Terzi. Noi come Sil abbiamo, da tempo, consegnato nelle mani dei parlamentari della Commissione Cultura e Istruzione della Camera dei Deputati, una proposta di legge che tiene conto della difesa delle professionalità del settore ed, al contempo, ipotizza la sostituzione dello sconto con un contributo statale per le famiglie. Proposta di legge che chiediamo venga discussa al più presto”.

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