Nuovo coronavirus SARS-CoV-2.
Ecco le Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella seduta di ieri, mercoledì 28 aprile, ha approvato nuove “Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali”.
Le Linee guida (che alleghiamo) sono state elaborate con il supporto degli uffici di prevenzione dei Dipartimenti di Sanità pubblica delle Regioni e delle Province autonome, e il testo è stato inviato al Presidente del Consiglio e ai Ministri della Salute e per gli Affari Regionali e le Autonomie.
Le Linee guida sono previste, come è noto, dall’art. 1, comma 14, del DL n. 33/2020, convertito nella legge n. 74/2020, il quale stabilisce che “Le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o Linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle Regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. In assenza di quelli regionali trovano applicazione i protocolli o Le linee guida adottati a livello nazionale. Le misure limitative delle attività economiche, produttive e sociali possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, con provvedimenti emanati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020 o del comma 16”.
Le più recenti Linee guida costituenti norma effettivamente limitativa delle attività economiche, produttive e sociali sono quelle approvate dalla Conferenza delle Regioni l’8 ottobre 2020, in quanto recepite con i vari DPCM che si sono in seguito succeduti, fino all’ultimo ancora applicabile, il DPCM 2 marzo 2021, che le reca all’allegato 9.
Perché le nuove Linee guida approvate il 28 aprile scorso siano vincolanti per le imprese occorre che esse siano inserite in un prossimo provvedimento di livello statale e successivamente fatte proprie dalle singole Regioni con ulteriori provvedimenti (solitamente ciò è finora avvenuto con decreti od ordinanze del Presidente della Regione).
In continuità con le precedenti, le Linee Guida del 28 aprile costituiscono indirizzi operativi specifici validi per i singoli settori di attività, finalizzati a fornire uno strumento sintetico e immediato di applicazione delle misure di prevenzione e contenimento di carattere generale, per sostenere un modello di ripresa delle attività economiche e produttive compatibile con la tutela della salute di utenti e lavoratori. Gli indirizzi in esse contenuti sono stati integrati con alcuni nuovi elementi conoscitivi, legati all’evoluzione dello scenario epidemiologico e delle misure di prevenzione adottate, anche in un’ottica di semplificazione. In particolare, si è ritenuto più utile rimarcare le misure di prevenzione sicuramente efficaci, in luogo di misure che, pur diffusamente adottate, non aggiungono elementi di maggiore sicurezza.
I settori elencati nel documento della Conferenza delle Regioni sono stati individuati sia perché rappresentano le attività maggiormente penalizzate dal meccanismo delle chiusure in base allo scenario, sia perché costituiscono settori in cui il rispetto delle misure previste è più concretamente realizzabile e controllabile rispetto alla pubblica via e ai comportamenti negativi (assembramenti) che vi si registrano.
Le misure indicate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo, in base all’evoluzione dello scenario epidemiologico. Si evidenzia, altresì, che nella fase attuale, nella quale la campagna vaccinale è in corso e non risulta ancora raggiunta una copertura adeguata della popolazione, in considerazione delle indicazioni scientifiche internazionali che non escludono la possibilità che il soggetto vaccinato possa contagiarsi, pur senza sviluppare la malattia, e diffondere il contagio, si ritiene che allo stato attuale il possesso e la presentazione di certificazioni vaccinali non sostituisca il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio quali ad esempio il distanziamento interpersonale, l’utilizzo della mascherina, l’igienizzazione della mani e delle superfici.
Le attività individuate sono:
-RISTORAZIONE E CERIMONIE – ATTIVITA’ TURISTICHE E RICETTIVE
-CINEMA E SPETTACOLI DAL VIVO
-PISCINE TERMALI E CENTRI BENESSERE
-SERVIZI ALLA Persona (acconciatori, estetisti e tatuatori)
-COMMERCIO
-MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
-PARCHI TEMATICI E DI DIVERTIMENTO
-CIRCOLI CULTURALI E RICREATIVI
-CONGRESSI E GRANDI EVENTI FIERISTICI
Ovviamente, le nuove Linee guida, quando recepite, serviranno per implementare quelle in essere, riferite ai settori ora trattati e agli altri già oggetto di trattazione da tempo.
ATTENZIONE! Va evidenziato che le Linee guida seguiranno i provvedimenti che rendono possibile il riavvio di un’attività: dunque l’adozione di una Linea guida di settore non comporta che la relativa attività possa essere riavviata, se sussistono norme restrittive che allo stato non ne consentono l’esercizio.
FAQ DEL GOVERNO
In data odierna, sul sito del Governo sono state pubblicate le FAQ aggiornate all’ultimo “DL riaperture” (DL n. 52/2021), che danno risposta ai quesiti relativi alle restrizioni applicabili nelle zone gialle, arancioni o rosse per le attività economiche, produttive, professionali, i servizi, le attività culturali, gli eventi, le cerimonie, le riunioni, l’attività motoria o sportiva, gli uffici pubblici, gli spostamenti, l’istruzione scolastica, l’uso delle mascherine, il lavoro e le recentissime “certificazioni verdi”.
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Le FAQ, che alleghiamo, non contengono particolari soluzioni, almeno non quelle da noi auspicate, per cui rimaniamo in attesa di risposta ai quesiti che abbiamo posto. Altri ne porremo in relazione agli ulteriori dubbi rimasti per ora irrisolti.
L’unica considerazione da fare riguarda il divieto di esercitare l’attività di vendita per asporto dopo le 18,00 per i bar (codice Ateco 56.3), che è stato confermato dalla nota circolare del Ministero dell’Interno n. 29851 anche per la zona gialla, in cui dal 26 aprile tutte le attività della ristorazione possono somministrare alimenti e bevande con consumo ai tavoli all’aperto nella fascia oraria 5,00 – 22,00.
In apparente contrasto con detta interpretazione, una delle FAQ del Governo, alla domanda:
Nella mia area (zona gialla)sono aperti ristoranti, pizzerie, pasticcerie e altre attività di
ristorazione? È consentito il consumo di cibi e bevande al loro interno?
risponde: <>.
La risposta, non ponendo limiti per i bar, sembra costituire un “ripensamento” del Governo su quanto affermato dal Ministero dell’Interno solo pochi giorni fa. In merito, in attesa di maggiore chiarezza, suggeriamo di informarsi presso Prefetture e Regioni sul comportamento da adottare.