Dopo quasi 3 anni e mezzo di trattative è stato rinnovato il CCNL degli addetti della panificazione tra Fiesa Assopanificatori Confesercenti e Flai Cgil Fai Cisl e Uila Uil. Le delegazioni di Assopanificatori-Fiesa Confesercenti e FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILAUIL, hanno rinnovato in data 31 maggio 2022 il Contratto Nazionale di Lavoro dei lavoratori del settore della panificazione che riguarda 25mila imprese e circa 100mila addetti.
La firma è giunta dopo una lunga e difficile trattativa, articolata e complessa, seguita alla scadenza del Contratto che terminava la sua vigenza il 31 dicembre 2018, con in mezzo la lunga fase di pandemia e l’inizio della guerra in Ucraina.
Il confronto è stato, dunque, molto complicato anche per le vicende esterne al tavolo negoziale anche se le trattative non hanno mai smesso di proseguire con i tavoli tecnici. La lunga pandemia ha messo in evidenza alcune rigidità contrattuali nella gestione del personale con funzioni aziendali che è risultato difficile coprire, come il lavoro intermittente per il delivery che è divenuta un’importante modalità operativa delle aziende. A queste difficoltà il nuovo Accordo di rinnovo fornisce delle risposte puntuali in termini di innovazione della contrattualistica prevedendo una disciplina sperimentale del lavoro intermittente per il delivery Il rinnovo giunge dopo 40 mesi di vacatio contrattuale e vede una composizione difficile degli interessi rappresentati al Tavolo negoziale. Sul fronte economico l’aumento salariale in arrivo prevede 69,50 euro lordi a regime per i dipendenti dei forni artigianali (40 a maggio 2022, 29,50 a settembre 2022) ed una tantum a copertura del periodo di vacatio di 200€ lordi (70 a maggio 2022, 70 a ottobre 2022 e 60 a dicembre2022).
Soddisfazione per il lavoro svolto è stata espressa dal Presidente Davide Trombini e da tutta la delegazione di Assopanificatori Fiesa Confesercenti.
“Abbiamo voluto concludere questo contratto per le imprese e per i lavoratori, nonostante le grandi difficoltà su tutti i fronti: da quello degli aumenti energetici a quello delle materie prime a cominciare dal grano, in un moneto in cui ai nostri confini è in atto una guerra. Rinnovare il contratto è un segnale di pace, essendo il pane uno dei simboli di pace più potente. Abbiamo voluto dare un segnale ai nostri dipendenti di vicinanza tra aziende e lavoratori che si ritrovano dalla stessa parte: continuare le attività di produzione quale attività essenziale per la sicurezza di tutti. Le parti negoziali hanno ricondotto al Tavolo contrattuale la centralità delle politiche del lavoro, valorizzato il secondo livello contrattuale, riconosciuto un ruolo importante alla bilateralità, a cui hanno annesso importanti compiti nel sostegno al welfare e alle attività in campo formativo e in tema di solidarietà alle imprese, migliorato l’apprendistato, il lavoro a tempo determinato e il lavoro stagionale, valorizzato l’importante capitolo della classificazione e dell’intercambiabilità delle mansioni fondamentali per le piccole imprese e per la flessibilità aziendale.
E’ un rinnovo contrattuale equilibrato nel quale abbiamo ottenuto un buon risultato per le nostre aziende sia artigiane che industriali in materia di gestione del personale. Sicuramente il rinnovo del Contratto, in questo periodo di grandi incertezze, può essere uno strumento di riferimento per tutta la Categoria. E’ un segnale importante che diamo anche alle Istituzioni in quanto parte integrante del rinnovo è la condivisione di un Avviso comune sulla crisi del settore dove si richiede un Tavolo interministeriale che affronti la crisi, vari provvedimenti a sostegno della panificazione italiana così come accade in altri paesi europei, riconosca il lavoro usurante e le malattie professionali. E’ un Contratto che guarda al futuro e agli investimenti, per affrontare al meglio le nuove esigenze di un mercato in continua evoluzione”.