C’era anche il direttore della Confesercenti Puglia,Salvatore Sanghez, alla presentazione in Regione dell’avviso per manifestazione di interesse destinato alle attività che, avendo i requisiti previsti dalla L.R. n. 30/2021, intendano avere il riconoscimento di negozio storico, bottega artigiana storica o locale storico ed essere così inserite nell’apposito albo regionale.
L’avviso è stato illustrato in conferenza stampa l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, insieme alla dirigente di Sezione alla promozione del commercio, artigianato e internazionalizzazione delle imprese, Francesca Zampano, e alla presenza di Francesco Sgherza di Confartigianato, Maria Concetta Malorzo di CNA, Alessandro Ambrosi di Confcommercio.
“Sostenere quello che per noi è il cuore del tessuto produttivo pugliese – ha dichiarato Delli Noci – è la finalità di questo avviso che nasce a seguito dell’approvazione di un’apposita Legge regionale su cui tanto abbiamo lavorato e che è frutto della collaborazione con le associazioni di categoria, che ringrazio. Le attività storiche e di tradizione meritano una particolare attenzione perché rappresentano la nostra storia, le nostre tradizioni e anche quella creatività pugliese amata e apprezzata in tutto il mondo. La tutela da un punto di vista legislativo ne riconosce centralità e valore e ci mette nelle condizioni di mettere in campo tutte quelle azioni concrete in grado di preservare questo patrimonio, valorizzarlo e tramandarlo alle generazioni future”.
Sono tre le attività storiche riconosciute dalla Legge e che, attraverso l’avviso, saranno inserite nell’albo regionale: i negozi storici, vale a dire unità locali che svolgono attività di commercio al dettaglio in sede fissa o all’interno dei mercati su aree pubbliche; le botteghe artigiane storiche, unità locali artigianali che svolgono la produzione, la vendita diretta al dettaglio di beni o servizi e i locali storici, unità locali esclusivamente o prevalentemente dedite alla ristorazione o alla somministrazione di alimenti e bevande. In ragione delle loro specifiche caratteristiche, ciascuna delle tre tipologie di attività storiche e di tradizione è a sua volta suddivisa in tre categorie che prevedono, tra gli altri requisiti, un’anzianità rispettivamente di trenta, quaranta e settant’anni di attività.
Le attività storiche, riconosciute con marchio identificativo e iscritte nell’Elenco Regionale delle Attività Storiche e di Tradizione della Puglia, potranno beneficiare di numerosi interventi tra cui contributi a fondo perduto ai titolari delle attività, agevolazioni per l’accesso al credito, agevolazioni, premialità o riduzioni per tributi regionali, imposte e tariffe comunali, supporto per i contratti di apprendistato per l’ingresso delle giovani e dei giovani nel mondo del lavoro, premialità nella promozione di bandi regionali per la tutela delle imprese territoriali, promozione dell’Elenco Regionale nei circuiti turistici, promozione di percorsi formativi specifici per titolari e dipendenti per tutelare l’identità delle attività delle imprese storiche e di tradizione del territorio pugliese.
“Abbiamo sviluppato tre simboli diversi per identificare le diverse tipologie di attività storiche della Puglia: negozi, locali e botteghe – ha concluso Delli Noci –. Tre loghi che derivano dalla scomposizione dello stemma regionale e dalla combinazione dei simboli contenuti nello stemma e degli elementi dell’urbanistica pugliese. Un marchio carico di significati che parla della Puglia e delle sue eccellenze”.
Per richiedere il riconoscimento, a partire dal 18 luglio prossimo, il titolare dell’attività potrà rivolgersi a un Centro di Assistenza Tecnica (CATA/CAT) promosso dalle associazioni di categoria dell’artigianato o del commercio e autorizzato dalla Regione Puglia.
I CATA e i CAT assicureranno assistenza per l’inoltro della domanda.
Tutte le informazioni sono disponibili sul portale Sistema Puglia, nella Home della Sezione Promozione del Commercio, Artigianato e Internazionalizzazione delle imprese