La ripresa economica sarà lenta e graduale grazie anche alla campagna vaccinale in via di completamento che ci permetterà quanto prima di tornare a vivere la normalità.
Ma quale normalità?
“Da un punto di vista economico la ripresa sarà graduale, ma più lenta a causa delle infiltrazioni mafiose nell’economia denunciate dal procuratore del Tribunale di Trani, Renato Nitti, nella sesta provincia pugliese”.
A dichiararlo è il direttore della Confesercenti Provinciale BAT, Mario Landriscina, che, sollecitato dalla nota del procuratore , ha voluto tracciare un bilancio di quanto avvenuto dalla seconda metà anni ’90 ad oggi dal punto di vista politico e socio-economico sul territorio in quanto testimone diretto di quanto raccontato dal procuratore Nitti.
“Analisi che ha il privilegio di fotografare la realtà, tra l’altro rimettendola giustamente al centro dell’attenzione, che a molti di noi, addetti ai lavori è abbastanza nota anche se non con questa gravità, continua il direttore Landriscina.
Per cui credo sia molto utile far comprendere che non si può tergiversare e che bisogna intervenire al più presto.
Le città della sesta provincia pugliese sin dagli anni ’90 hanno caratterizzato il territorio nord barese con un grande sviluppo legato ad una serie di attività del manifatturiero, tessile, abbigliamento, calzaturiero, erano economicamente floride, ma che ancora non subivano appieno l’imminente crisi dovuta alle importazioni dalla Cina; con il passare degli anni non è stato in grado di innovarsi.
Anche il settore agricolo mostrava una certa vivacità grazie alla nostra produzione legata all’olivo, vite, e frutta come la ciliegia di Bisceglie.
Si aveva una economia basata su una multisettorialità, cui faceva da contraltare un settore commerciale sviluppato a differenza di un turismo che stentava a far decollare le sue riconosciute potenzialità.
Fu allora che nacque e si sviluppò, ancor prima di Bari, un’attività di partenariato importante che favorì la costituzione del Patto Territoriale Nord barese Ofantino e le sue agenzie, attraverso cui si sviluppò una governante pubblico pribvata ai massimi livelli europei. L’Agenzia Puglia Imperiale, riuscì dapprima a progettare un’idea di sviluppo turistico rimasta però negli anni a venire una scatola vuota che il territorio non è riuscito a riempire di contenuti in termini di sistema ed aggregazione. L’allontanamento da parte delle istituzioni comunali del partenariato privato ha portato ad una crisi delle politiche di sistema del Patto Territoriale aggravate dallo sviluppo parallelo di una crisi politico istituzionale dovuta al passaggio dalla prima alla seconda Repubblica.
Ciò non ha certamente favorito il territorio nel quale si è sviluppata, sottolinea Landriscina, una politica con la “p”minuscola.
Nella seconda e nella terza Repubblica, che stiamo vivendo, è sempre più evidente, purtroppo, una caratterizzazione populista del governo amministrativo
Si preferisce andare incontro alle esigenze di chi chiede e non orientare, o fare didattica, nei confronti del cittadino. La politica, quella vera, deve orientare, organizzare proporre, costruire, percorsi collettivi e non di parte.
Una conflittualità politico amministrativa esasperata ha portato, non solo alla quasi chiusura del Patto Territoriale, come sta avvenendo in questi giorni, ma anche ad una sottovalutazione del periodo della pianificazione strategica dell’Area Vasta non dando risalto al gran lavoro svolto dal partenariato economico e sociale (P.E.S.) del CNEL, di cui Confesercenti ha svolto parte attiva fin dall’origine.
Successivamente anche questa struttura di pianificazione e di programmazione è venuta a mancare, intervenendo, alcuni anni fa, la costituzione della Provincia BAT
Provincia che nasce male , ma che comunque è stata una bellissima iniziativa frutto di un periodo storico fatto di rivendicazioni di autonomia territoriale dalla città di Bari che suggellavano e riconosceva il giusto premio alle tante battaglie iniziate con il Comprensorio del Nord Barese nel quale erano nate le idee di un riconoscimento istituzionale della Provincia. La costituzione della Provincia
per i settori economici del territorio significava avere un nuovo punto di riferimento che andava a sostituire il Patto Territoriale
Tante erano le aspettative perché ci si scrollava di dosso la dipendenza dal territorio barese che negli anni aveva dimostrato di mal sopportato la grande crescita di un territorio storicamente autonomo e divenuto finalmente Provincia.
Provincia che a causa degli stravolgimenti nazionali non ha prodotto quello che ci si aspettava con l’aggravante di ritrovarsi paradossalmente titolari di una istituzione provinciale senza funzioni e senza gli strumenti necessari per programmare uno sviluppo imprenditoriale all’altezza dei tempi .
Ciò ha prodotto quanto il Procuratore ha giustamente evidenziato e reso noto, ossia una Provincia terra di nessuno e in balia di una criminalità proveniente dal nord e dal sud”.
Documento del Procuratore di Trani
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